Olio evo. Come nasce un extravergine di qualità

I polifenoli contenuti in un olio extravergine di qualità aiutano il nostro organismo ma per farlo devono essere salvaguardati in tutte le tappe della produzione, per essere davvero utili per la salute. E la parola d’ordine è equilibrio!

Per produrre un  olio evo  di qualità, per preservarne profumi e benefici  bisogna essere attenti e scrupolosi  in tutte le fasi della produzione, dai campi, alla raccolta, alla lavorazione delle olive in frantoio e infine alla conservazione.  Un olio evo di qualità  è un olio ricco di  polifenoli,  sostanze benefiche che curano la salute del  nostro organismo, ci aiutano a stare meglio e danno un particolare gusto e aroma all’olio. I polifenoli sono, allo stesso tempo, i primi a risentirne se l’oliva viene trascurata e  non lavorata correttamente. Rischiano di perdersi , privando l’olio non solo dei suoi profumi  ma anche dei suoi benefici.

Abbiamo creato una sorta di mappa, come se la nostra produzione  e la conservazione di tutte le sue proprietà, fosse un viaggio.

Ti presentiamo le  4 tappe di questo  viaggio d’olio. Sei pronto a conoscerle? Eccole:

  1. Cura degli uliveti
  2. Raccolta
  3. Lavorazione
  4. Conservazione

Qual è la meta? Il nostro olio evo di Peranzana, un extravergine di qualità.

E adesso sei pronto a partire ?

Olio evo tappa prima. La cura negli uliveti.

oliveti concimati con letame

Ci prendiamo cura dei nostri uliveti durante tutto l’anno. In questo periodo ad esempio ci occupiamo della potatura.

Prima di procedere alla potatura abbiamo coccolato i nostri uliveti, dopo lo stress patito in fase di raccolta, in tre semplici mosse.

  1. Disinfettare. Durante questa fase gli uliveti subiscono delle vere e proprie ferite che abbiamo disinfettato con calce e verde rame.
  2. Diserbare. L’operazione di diserbo la facciamo meccanicamente, aiutandoci solo con un trattore e un aratro. Non usiamo diserbanti o altri prodotti di natura chimica per eliminare l’erba in eccesso dai nostri campi e nemmeno per irrobustirli.
  3. Rinforzare. Per rinvigorire  e nutrire i nostri uliveti spargiamo letame proveniente da un allevamento non intensivo di bufale della zona.

Ed eccoci pronti adesso per potare.

Olio evo. Cos’è la potatura e a che serve?

potatura olivo

La potatura, è lo sfoltimento della chioma dell’albero tramite il taglio di alcuni rami.

Ha una funzione importante per la salute dell’albero e la sua produttività.

Il rapporto tra radici e chioma.

La pianta dell’ulivo è dal punto di vista botanico un arbusto, che assume la forma da tutti conosciuta proprio grazie al lavoro di potatura. La chioma dell’albero è identica all’apparato radicale, che si sviluppa sottoterra lontano dai nostri occhi. L’ampiezza della chioma riflette quella delle radici. Lavorando sulla chioma si  modifica anche l’apparato radicale.

Il rapporto tra radici e chioma e il loro equilibrio,  incide sulla produttività della pianta. Tagliando una parte di chioma, si taglia anche la parte radicale sottostante . E’ preferibile praticare  una potatura che favorisca uno sviluppo omogeneo e ordinato della chioma.

La funzione della luce.

Lo stesso equilibrio deve esserci nel rapporto di ossigenazione tra le parti della chioma. Un’eccessiva vegetazione penalizza  lo sviluppo dei germogli e quindi di frutti, mentre un’eccessiva fruttificazione, impoverisce troppo la pianta, indebolendola e rendendola scarsamente fruttifera per l’anno seguente. Quindi la  potatura  deve essere effettuata tenendo conto  di questa necessità della pianta. L’ equilibrio tra frutti e vegetazione  si ottiene  anche facendo in modo che, attraverso la potatura ,la chioma sia illuminata in modo omogeneo e la pianta riesca a prendere aria .

Vieni a scoprire come raccogliamo le nostre olive  nella seconda tappa del nostro viaggio.

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