La nuova campagna è alle porte

La nuova campagna olearia è alle porte. Siamo pronti. Per noi è la 133^.

La  campagna olearia 2018/19 sta per iniziare. Ci siamo ormai. Per noi sarà la 133^. Si preannuncia una campagna difficile ma riusciremo ad affrontare anche questa. Niente paura!

  1. Nuova campagna. Ci siamo!
  2. Cosa ci aspetta?
  3. Il freddo e la resa. Come si affrontano?

La nuova campagna è alle porte

Ai blocchi di partenza! Sta per cominciare  la nostra 133^ campagna olearia.

L’esperienza e la maturità di un’azienda si misurano anche sul numero di campagne alle spalle e non perché a farla da padrone siano i  numeri e la quantità. Assolutamente no. La ricchezza sta nel valore di ogni campagna perché è unica e ha sempre tanto da insegnarti, perché sono la terra e gli alberi che hanno qualcosa da dirci e da darci.

Possiamo solo ascoltarli, assecondarli e guidarli in qualche modo. Ogni campagna è diversa.

Cosa ci aspetta?

La campagna olearia 2018/19 si presenta difficile . Il freddo primaverile e gli i sbalzi termici non hanno  giovato alle piante. Con un po’ di attenzione però si può cercare di ridurre gli effetti sfavorevoli.

Gli alberi hanno patito il freddo nei mesi primaverili e questo ha influito sulla fioritura.

Fisiologicamente non tutti i fiori si trasformano in olive ma solo una parte. Gli altri naturalmente cadono.

Quello che rischia di compromettere la fioritura e la trasformazione in frutto è lo choc termico più che il freddo in sé , a cui in qualche modo la pianta riesce ad adattarsi e sopravvivere.

I continui sbalzi di temperatura uniti agli stress idrici rischiano proprio di mandare in tilt  il naturale meccanismo di autoregolazione degli ulivi. La pianta così  indebolita non riesce a fruttificare , diminuiscono le  olive e la resa, cioè il rapporto tra l’olio evo ottenuto spremendo un quintale di olive.

Il freddo e la resa: Come si affrontano?

Poche olive non significa poco olio. Per lo meno non sempre.

Una volta che la fioritura e l’impollinazione sono terminate e ci rende conto che la  quantità è diminuita si può intervenire per migliorare la resa delle olive e rendere stabile la produzione di olio. Come?

I rimedi sono tanti ma alcuni si rivelano dei falsi , perché danno l’illusione di aumentare o rendere stabile la produzione di olio ma così non è. Senza contare che i falsi rimedi danneggiano la qualità del prodotto.

Qual è un falso rimedio? La raccolta ritardata.

Spesso si ritarda la raccolta  delle olive pensando che le olive più mature diano più olio. Falso.

Le olive raggiungono un livello di maturazione oltre il quale non possono andare anche se ricevono acqua. Perché?

Una volta mature le olive se prendono acqua si ingrossano ma questo non porta un aumento dell’olio, perché la fase in cui si ingrossa la massa lipidica a fronte di quella idrica si è consumata e il rapporto tra le parti è ormai determinato. Quell’acqua assorbita dalle olive è inutile ed illusoria. Farà aumentare il peso di oliva in acqua ma non  ingrosserà più  la parte lipidica già formatasi. Tutta quell’acqua in fase di molitura e di separazione dell’olio, andrà perduta e la quantità di olio rimarrà pressoché inalterata. Sarà cambiata invece la qualità. Sarà un olio peggiore. La carica fenolica  che ha un’oliva in fase di seminvaiatura è massima. La stessa cosa non può dirsi di un’oliva raccolta matura. Senza contare l’alterazione del gusto, del profumo e del sapore dell’olio.

Cosa facciamo noi? Interveniamo nel momento in cui si determina il rapporto tra la parte lipidica e idrica. E’ in quel momento che è conveniente andare in soccorso della pianta provata dagli sbalzi termici e in crisi con il suo meccanismo di autoregolazione.

In quel momento diamo acqua alle piante per cercare di bilanciare lo stress patito ed aiutare la pianta a sviluppare più massa grassa.

Abbiamo fatto “bere” e coccolato i nostri ulivi tra agosto e settembre, nel momento in cui ne avevano più bisogno, per cercare di offrirvi un olio evo ricco di profumi e di salute.

Noi siamo pronti. E tu? Le prenotazioni sono già aperte.

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